
24 feb 2011
Ascanio Amenduni: «Ecco perché io difendo la vostra satira sugli avvocati»

24 feb 2011
Ascanio Amenduni: «Ecco perché io difendo la vostra satira sugli avvocati»
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
La rubrica di Alberto Selvaggi, pubblicata domenica, ha suscitato molti commenti, favorevoli e contrari. Dopo la protesta dell'Ordine e del sindacato degli avvocati, ospitiamo un intervento dell'avvocato Ascanio Amenduni. La prosa di Alberto Selvaggi a me piace da sempre, è una delle più forbite ed argute di mamma Gazzetta. Talvolta è anche autoironica. Nemmeno questa volta mi ha deluso. Il contenuto dell'articolo sugli avvocati baresi di domenica è molto satirico, ma caricaturale, cioè da non prendere alla lettera. Del resto se avesse fatto un panegirico della categoria l'articolo sarebbe stato ancor meno credibile. Non è un caso che in tutto il Giappone vi siano tanti avvocati quanti ve ne sono in una sola città italiana: a differenza dei giapponesi, abituati alla composizione sociale dei conflitti, noi siamo un popolo litigioso, affezionato alle rivendicazioni in eccesso, e alle sottilizzazioni esasperate, nelle aule di giustizia. Se la nostra società produce così tanti avvocati, dipende anche da questo, ed anche per questo è stato incentivato da una recente legge l'istituto della mediazione. Se chiedessimo a Selvaggi di scrivere non sugli avvocati, baresi o leccesi o lecchesi, ma sull'Avvocatura come funzione universale, non gli riuscirebbe, temo, alcuna efficace satira, perché nessuno può mettere in discussione la nobiltà della professione forense. E Selvaggi non lo ha fatto a mio avviso. Gli avvocati sono nati per difendere, fungono spesso da ammortizzatori sociali, evitano cioè con le armi del ragionamento che i cittadini vengano alle mani, favoriscono l'eguaglianza, equilibrando le controversie tra deboli e potenti. L'importante è che sopravviva e sia rispettata questa funzione sociale degli avvocati. Dopo di che, ben venga tutta la satira di questo mondo su come la esercitano o su quanti la esercitano. Siamo abituati ad essere, non solo sentinelle della libertà, ma anche parafulmini della società. Dunque, avanti il prossimo! Sparlate pure degli avvocati, di Bari o di Canicattì, ma difendete sempre l'Avvocatura, anche quella vista da Selvaggi.